Iperautomazione nello scenario VUCA: il modello per prevedere i cambiamenti di mercato
Se fino a qualche anno fa la traiettoria evolutiva poteva essere descritta in modo abbastanza lineare, nel mondo globalizzato e iperconnesso in cui viviamo è sempre più difficile avere una visione chiara o una prospettiva precisa, grazie alla quale valutare situazioni e prendere decisioni.
Per le aziende è diventato quindi molto più difficile prevedere quali saranno le difficoltà, in che situazione si dovrà operare nel medio e lungo termine e di conseguenza su che cosa puntare e migliorare.
Per riuscire a identificare e analizzare i punti focali su cui porre le basi per effettuare i cambiamenti strategici necessari, è importante prevedere i cambiamenti di mercato, adottando un modello che consente di definire gli scenari e le evoluzioni dei modelli di business in maniera efficace.
Uno dei modelli più utilizzati per orientare le organizzazioni verso un’analisi accurata risulta essere il VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity), un modello coniato nel 1985 dagli economisti Warren Bennis e Burt Nanus.
Infatti, le quattro categorie di cui si compone il modello VUCA designano la natura delle sfide che le organizzazioni si trovano a dover affrontare: confezionare una strategia di sviluppo aziendale che tenga conto della natura, della velocità e dell’ampiezza dei cambiamenti (Volatilità), della non prevedibilità di alcuni fattori riguardo l’implementazione delle soluzioni (Incertezza), di cause ed effetti correlati alla concatenazione e interconnessione dei processi aziendali (Complessità) e alla difficoltà nell’individuazione delle minacce che possono materializzarsi (Ambiguità).
In quest’ottica il VUCA diventa quindi un aiuto alla lettura del contesto attuale e un supporto per le aziende per non dimenticare niente in fase di definizione di una strategia e per riuscire a prevedere tutte le possibili ricadute sui vari ambiti dell’organizzazione e del business.